“Hai voluto la bicicletta?” le direbbero i più rosiconi. Da quando è fidanzata con il principe Harry, a Meghan Markle si è aperto un mondo di onori e oneri. Tanti privilegi quindi, ma anche tantissimi divieti che le stravolgeranno la vita. Innanzitutto deve abbandonare qualsiasi percorso professionale. I membri della famiglia reale infatti non possono lavorare, ma solo avere impegni legati alla Royal Family. Proprio per questo motivo Meghan ha dovuto abbandonare la sua carriera di attrice e lasciare la serie tv “Suits” della quale era protagonista.

Molti sono i divieti legati all’abbigliamento. Niente abiti provocanti, minigonne e jeans strappati. Limitazioni anche sullo smalto colorato. E se a Meghan non piacciono i collant color carne dovrà farsene una ragione. Mai più gambe nude in pubblico. Nelle situazioni formali dovrà indossare il cappello perché per secoli in Inghilterra non era considerato, per le donne, mostrare i capelli in pubblico. Finché sarà nubile, inoltre, non potrà indossare la tiara, che l’etichetta considera un gioiello da sera. In Inghilterra, simbolicamente, indossare la tiara significa anche “non essere più in cerca di marito”.


Niente più selfie: a questo proposito Meghan ha dovuto anche chiudere i suoi profili social per volere della casa reale. Nessun membro della Royal Family, infatti, ha un profilo social personale. Mai più foto private con bevande alcoliche in mano e mai più autografi ai fan.

E il cibo? Quando Meghan si troverà all’estero dovrà rinunciare a frutti di mare, ostriche, cozze, granchi e molluschi. No anche alla carne al sangue, ai piatti esotici o piccanti e all’acqua del rubinetto. Non vorremmo mai che la futura moglie di Harry fosse colta da mal di pancia durante una visita ufficiale all’estero.

Niente più effusioni pubbliche con Harry. Il principe, inoltre, alle nozze è obbligato a indossare l’uniforme del reggimento in cui ha svolto il servizio militare per 10 anni, le Royal Horse Guards.

Nel caso dovesse avere figli Meghan dovrà vestire il suo bambino con pantaloncini corti, maglietta, calze lunghe e scarpe perché per etichetta deve ispirarsi a quello del XVI secolo.